La conclusione di una stagione calcistica porta con sè anche una serie di bilanci, positivi e negativi. Tra i più negativi in assoluto quelli di cui ci si diverte a stilare la classifica regolarmente anno dopo anno in una sorta di caccia al nome che stuzzica i palati dei più attenti tifosi calcistici. Parliamo del bidone annuale, il giocatore che si porta dietro tante aspettative, carico di mille parole buone spese in suo confronto e ovviamente pagato a suon di milioni dalla squadra alla ricerca del nuovo campione da mettere in vetrina. Nomi che fanno sussultare il cuore dei tifosi, che sperano in un rilancio, in una conferma o nella nascita del loro nuovo idolo. Ponendo come criterio appunto le aspettative non ripagate e il cartellino del prezzo di questi annunciati "campioni" andiamo ad individuare i più meritevoli ruolo per ruolo:
PORTIERI - Partendo ovviamente dai portieri, il ruolo più delicato, una storia antica che si tramanda di numeri uno in numeri uno. Il più meritevole della citazione non può essere che Eduardo del Genoa, arrivato in estate dallo Sporting Braga, reduce da un ottimo Mondiale tra i pali del Portogallo con un solo gol subito che ne ha sancito l'eliminazione agli ottavi contro i futuri campioni della Spagna. Ottime prestazioni, grandi riflessi e l'impressione che il Genoa si fosse davvero assicurato un affidabile numero uno, ma i tifosi rossoblù dovranno presto ricredersi. A Genoa sembra sbarcato il fratello gemello scarso di Eduardo, ogni tanto qualche buono intervento sì ma papere su papere, alcune davvero da mani nei capelli, che regalano regolarmente la gioia del gol agli avversari. Una sicurezza più per questi ultimi che per la difesa genoana. Stessa città, sponda diversa del derby della Lanterna, alla Samp si augurano che il talentino Curci si affermi definitivamente raccogliendo l'eredità di Storari decisivo nella corsa alla Champions della stagione precedente. Fiducia mal riposta dato che seppur forte di un buon inizio il portiere scuola Roma non riesce a fare il salto di qualità e si ritrova invischiato nella caduta che porta i doriani in B.
DIFENSORI - Per la difesa cominciamo con uno spostamento dal mercato invernale, il giovane Santon è protagonista dello scambio tra Inter e Cesena insieme a Nagatomo, mentre il giapponese si conferma tra le rivelazioni di stagione, il terzino emiliano soffre l'eccesso di popolarità dovuto all'esordio in giovane età e non riesce a conquistare un posto da titolare nemmeno nella modesta rosa cesenate. L'Inter si augura di non averlo perso troppo in fretta. Stesso ruolo, squadra diversa, spicca il nome di Marco Motta che dopo aver deluso a Roma e a Udine prova a rilanciarsi col bianconero della Juve di Delneri. Il risultato è disastroso, diventa ben presto un punto debole della retroguardia juventina e verso metà stagione gli soffia il posto persino il 18enne esordiente Sorensen. Il tecnico friulano ci riprova a rivalutarlo nel finale di stagione ma il risultato è uguale e il cambio a metà partita Motta-Sorensen diventa quasi un'abitudine dalle parti dell'Olimpico di Torino. Menzione d'onore per Felipe, dall'Udinese alla Fiorentina e poi di qui al Cesena senza lasciare tracce degne di essere ricordate da nessuno. Delude e non poco anche il giovane in rampa di lancio Bonucci, arrivato alla Juve forte del posto da titolare in Nazionale, non riesce però a confermarsi dopo l'ottima stagione a Bari, può essere un alibi la travagliata stagione juventina ma la sensazione è che non sia quel gran centrale esaltato in estate, dopo l'arrivo di Barzagli ha faticato anche a mantenere il posto da titolare.
CENTROCAMPISTI - Arrivato come difensore, poi ritenuto inadatto, viene relegato a centrale di centrocampo senza incantare, un po' come l'intero roster di acquisti estivi del Genoa che aveva fatto esaltare stampa e tifosi, stiamo parlando in particolare di Rafinha, jolly che non brilla in nessun ruolo e che in sostanza ha deluso moltissimo, l'impressione è che di lui i tifosi ricorderanno con gioia solo il gol che ha deciso il derby d'andata. Rimanendo in casa-Genoa delude anche Zuculini, il nuovo Mascherano annunciato con enfasi da Preziosi, risultato: 4 presenze e ritorno in Argentina a metà stagione, se non altro non è stato pagato niente. Inserito tra i centrocampisti perchè è per quel ruolo che la dirigenza della Juve lo ha comprato, nonostante nel Catania giocava al massimo da esterno di un attacco a tre o più spesso da attaccante, avrete già capito che si parla di Martinez. Il Malaka arriva a Torino carico di aspettative e dopo esser stato pagato 12 milioni, dire che delude è un eufemismo, si meriterebbe senza problemi il titolo di bidone dell'anno, da esterno di centrocampo è un fantasma poi un infortunio lo lascia fuori per lungo tempo, torna e Delneri prova anche a metterlo seconda punta per qualche gara ma il risultato non cambia. Disguidi tattici a parte fa specie vedere che nel mercato tutto prestiti della Juve lui sia stato uno dei pochi ad arrivare a titolo definitivo e decisamente quello che ha deluso di più, probabilmente ora non vale nemmeno un terzo della cifra pagata al Catania, sempre ammesso che già d'estate valesse una cifra del genere. Deludente anche l'impatto all'Inter di Biabiany arrivato con poche aspettative, lasciato partire con ancora meno rimorsi verso Genova sponda-Samp dove si credeva potesse fare la differenza, doveroso il condizionale visto che il francesino delude e la Samp scivola in B. Nella grande stagione del Napoli l'unico forse a rendere poco e al di sotto delle aspettative è Sosa, arrivato dal Bayern Monaco con un carico di promesse, scivola sempre più nell'ombra fino a che non se ne perdono le tracce.
ATTACCANTI - L'imbarazzo della scelta perchè è sull'attacco che spesso ripongono le proprie speranze allenatori, dirigenti e tifosi. Spiccano i nomi di Macheda e Maccarone, arrivati alla Sampdoria nel mercato di riparazione per sostituire Cassano e Pazzini, inutile dire che i risultati non sono proprio gli stessi. Il primo, appena sbarcato da Manchester, dichiara di non voler far dimenticare Cassano e in effetti con le sue giocate ha fatto dimenticare come si gioca a calcio. Non un gol, nè un assist, nè una giocata che valga la pena di salvare, per il giovane emulo di Cristiano Ronaldo è arrivato il momento di abbassare la cresta e farsi un bagno di umiltà. Per l'ex-bomber di Siena e Palermo, Maccarone, invece va riportata la decisione di non scegliere Cesena per non trovarsi invischiato nella zona retrocessione, non gli è andata certo bene scegliendo la Samp dove comunque ha "contribuito" al ritorno in B con delle prestazioni assolutamente al di sotto dei suoi standard passati. In qualche modo delude anche Cassano, al Milan per rinascere (per l'ennesima volta), riesce invece a non farsi considerare granchè da Allegri, non incide particolarmente e gioca più che altro da subentrante, mette la firma con qualche gol ma il Cassano sampdoriano era tutta un'altra cosa. Delusione anche per il Toni versione rossoblù, dove si aspettavano continuasse la fortunata tradizione dei bomber degli ultimi anni e invece a Gennaio è già alla Juve, ceduto gratuitamente, nel triste panorama juventino riesce comunque a riprendersi un po' e a rivalutare in parte la sua stagione. E' ora il turno di un habitué dell'argomento, ovvero Adriano, arrivato a Roma e annunciato come gesto di sfida alla rivale Inter, il brasiliano si conferma fuori dal campo e risulta quantomeno impresentabile nelle poche apparizioni sulla panchina giallorossa. Ingaggio milionario, bagno di folla alla presentazione ma già in chiusura di mercato viene ingaggiato Borriello, il che fa capire che aria tira intorno al brasiliano, che invano tenta di andare a recuperare e recuperarsi in Brasile dove poi rimane direttamente per la gioia di dirigenza e tifosi romanisti. Un oggetto del mistero e in generale una scommessa persa da Rosella Sensi nella sua ultima stagione da presidente. Chissà che non sia la volta buona che nel mondo del calcio non si sia capito quanto ormai sia finito così precocemente un giocatore come Adriano, abituato a ricevere gli onori della cronaca solo per le sue avventura extra-calcistiche. Ancora una volta tra i bidoni dell'anno lui fa sentire la sua (ingombrante) presenza.
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