15 giugno 2011

Leonardo e il futuro alle porte

Appena due anni fa Leonardo accettava, quasi con riluttanza, di allenare il Milan convinto finalmente dalle pressioni, in particolare, di Galliani. Dopo una buona stagione di esordio, in cui spiccavano in particolare le doti di rivalorizzazione di alcuni giocatori, Ronaldinho su tutti, dove ha ottenuto il massimo da una rosa particolarmente stremata. Lasciato il mondo rossonero per le incomprensioni con il presidente Berlusconi ha girato il mondo per ampliare le sue già vastissime conoscenze calcistiche, per poi tornare a Milano, sponda nerazzurra questa volta. Il "tradimento" nei confronti dei colori rossoneri lo portano a sostituire Rafa Benitez sulla panchina dei campioni d'Europa in carica. Leonardo ha il pregio iniziale di non essere Benitez e di far scattare la voglia di rivalsa nei giocatori, aiutato anche da Moratti sul mercato con gli innesti di Pazzini e Ranocchia su tutti, valorizzando anche Cambiasso e riuscendo nell'impresa di andare a contendere lo scudetto al Milan fino al derby malamente perso. Per lui Champions sfortunata che si chiude ai quarti contro un modesto Schalke 04, dopo aver eliminato il Bayern, a fine stagione la consolazione del primo titolo da allenatore, la coppa Italia vinta in finale contro il Palermo. E ora la nuova rivoluzione, dopo tante parole decise verso un suo futuro nell'Inter e la ferrea convinzione di sentirsi un allenatore ecco che, probabilmente, cede alla tentazione di assumere un incarico dirigenziale nel PSG che sembra lo vedrà protagonista in fase di mercato dove dovrà disporre dei soldi della nuova proprietà araba del club francese. Un dietrofront di Leonardo che dopo aver più volte ribadito la sua intenzione di voler continuare ad essere un allenatore e di non voler tornare sui suoi passi ora fa proprio l'esatto contrario, nuovo sintomo di quella riluttanza a sedersi inizialmente su una panchina. Se Leonardo dovesse accettare si profilerebbe una nuova rivoluzione in casa Inter, con il curioso Bielsa obiettivo di Moratti, ma soprattutto si andrebbe a terminare (o forse chissà solo a sospendere) una carriera di un allenatore promettente come Leonardo, che seppur non aveva mai portato nulla di rivoluzionario in campo lasciava indubbiamente intravedere la capacità e la volontà di migliorare ancora, il tutto costruito sopra la prima coppa vinta alla guida dell'Inter. Forse sarà un peccato perdere un allenatore così, sempre educato ma che forse negli ultimi anni sta pagando questa sua indecisione sul suo futuro, che un giorno sembra vederlo in panchina e un altro dietro una scrivania, di certo le qualità del Leonardo dirigente e scopritore di talenti non si discutono, forse più di quelle del Leonardo allenatore, e di sicuro è nell'interesse di tutto il mondo del calcio non perdere un talento del genere, sperando che si convinca anche lui di cosa vuole fare "da grande".

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