21 giugno 2011
La clausola Villas-Boas
E' diventata famosa nelle ultime settimane la clausola di 15 milioni di euro che il Porto ha fissato sul suo allenatore Villas-Boas, cifra che chiunque fosse interessato a prendere l'allenatore portoghese deve versare al club. Una sorta di attestato di fiducia verso il proprio tecnico, messo alla pari dei tanti campioni della squadra campione di Portogallo e in Europa League, per il quale se si vogliono acquistare i servigi bisogna pagare la società. Da un lato è anche giusto, in fondo il tecnico è legato alla squadra da un contratto, dall'altra potrebbe essere la nuova frontiera per le squadre con pezzi pregiati in panchina di fare cassa così come accade ovviamente con i giocatori più talentuosi desiderosi di volare verso lidi più pregiati e più retribuiti. In principio fu la Juventus, fortemente interessata al nuovo fenomeno portoghese della panchina per rilanciare l'ennesimo nuovo corso, poi flebilmente la Roma e negli ultimi giorni l'intenzione dell'Inter. Tutte e tre le squadre italiane si sono arenate nello scoglio della clausola, indicandola spesso e volentieri come immorale, ma probabilmente era una scusa per nascondere le volontà del tecnico di non approdare in Italia, paese calcistico che lui stesso ha definito non pronto per un calcio come il suo. In realtà Villas-Boas ha un futuro in Premier League, e che questo futuro inizi dalla prossima stagione sembra ormai scontato, la novità dell'ultima ora è che potrebbe anticipare l'approdo in Inghilterra di un anno, secondo le indiscrezioni infatti l'ex tattico di Mourinho sarebbe deciso a legarsi al Chelsea, ricalcando le orme di Mourinho stesso. Naturale che Abramovich a differenza dei club italiani non avrebbe problemi a pagare qualsiasi tipo di clausola, oltretutto desideroso di vincere la Champions League a tutti i costi, e in più come sappiamo sarebbe forte del desiderio dello stesso allenatore di andare in Premier, nonostante più volte abbia confermato la sua presenza ad Oporto anche nella prossima stagione. Voci di mercato che infatti stanno facendo andare su tutte le furie i tifosi portoghesi, ormai convinti che avrebbero avuto al loro comando Villas Boas anche per la prossima stagione, che avrebbe portato anche all'affascinante sfida contro il Barcellona per la Supercoppa Europea. Non è difficile capire comunque il perchè anche Villas-Boas abbia snobbato il nostro calcio, innanzitutto il portoghese pratica un gioco fatto di pressing alto e costante, con terzini veloci e offensivi, almeno un centrocampista dai piedi buoni e due ali d'attacco intercambiabili, in poche parole necessita di uomini particolari per mettere al meglio in atto il proprio gioco, cosa che comporta un attività non indifferente sul mercato per rendere la squadra adatta alle proprie necessità nel qual caso la rosa attuale non fosse a dovere, particolare rilevante per le squadre italiane, in là con gli anni e con pochi giocatori adatti al gioco di Villas-Boas, siano esse Roma, Juve o Inter. E per delle squadre che faticano a trovare 15 milioni per liberare il tecnico dal Porto figurarsi investire come minimo il doppio, se non di più, sul mercato. E così si è preferito, come solito degli italiani, giocare ad una sorta di volpe con l'uva, disprezzando la clausola imposta dal Porto e adducendone tutti i problemi sorti nella ricerca del tecnico lusitano. In fondo si paga sempre, e anche cifre importanti, per acquistare un giocatore, non vedo perchè non dovrebbe essere lo stesso per un allenatore, specialmente se di talento come ha dimostrato Villas-Boas, dato che le fortune (o le sfortune) della squadra partono proprio dalla guida tecnica. Ancora una volta quindi si è cercato di nascondere dietro ai soldi i limiti di un calcio italiano ormai allo sbaraglio, dove i grandi campioni vengono solo a fine carriera per sbarcare il lunario e big del calcio mondiale non si fanno vedere da un pezzo, con la logica e triste conseguenza che in Europa si continuano ad inanellare magre figure da niente.
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